Thom e la Natureinfühlung del linguaggio
René Thom, il padre della TC, ha elaborato un modello linguistico sulla base della sua teoria matematico-topologica. Si possono ricavare dai suoi scritti in merito quattro costanti, cioè, la ricerca di universali linguistici; una teoria delle strutture sintattiche; una teoria semantica, e, in fine, un’attenzione alle origini e all’evoluzione del linguaggio.
All’inizio della sua ricerca degli universali, Thom deve postulare l’esistenza di un linguaggio universale, vale a dire un metalinguaggio capace di rendere conto delle vicissitudini delle lingue. Questa citazione mostra che per un matematico positivista questo mito del linguaggio universale è più vivo che mai:
Pourquoi parler du mythe de la langue universelle? À notre époque, au moins une langue universelle existe, bel et bien. C’est la science. Restreignons-nous, pour éviter des contestations trop faciles, aux sciences dites exactes. Échappant ainsi aux contaminations « idéologiques » trop fréquentes dans les sciences humaines, nous avons affaire, là à un corpus d’assertions dont la vérité ne prête guère au doute, et dont l’efficacité pragmatique est un garant indubitable de leur validité.2.80
Il passo citato partecipa chiaramente dell’ottimismo tipico dell’epistemologia matematica e del disprezzo altrettanto tipico delle science umane (cfr. il paragrafo 1.1.2. di questo capitolo). Linguaggio convenzionale per eccellenza, la matematica René-Thomista potrebbe risuscitare il detto leibniziano del sedeamus et calculemus. Ma come mai una teoria metamatico-topologica può essere in grado di descrivere, anzi di spiegare, i meccanismi linguistici? Tutto ciò può realizzarsi soltanto se si stabilisce una serie di premesse….
Proprietà : L’equivalenza topologica è una relazione di equivalenza.
TOPOLOGIA http://www.mat.unimi.itLa prima parte di questa sezione è dedicata ai nodi: facciamo un nodo con una corda e poi uniamo i due capi fissandolo in modo che non si possa più sciogliere (a meno di aver fatto un « finto nodo », che manipolato, può essere ridotto alla forma di una circonferenza). Ci sono nodi semplici e nodi molto complicati. L’opera di Remo Salvadori, Continuo infinito presente, ci dà un esempio di utilizzazione artistica dei nodi.
Lacan et la Topologia
Lacan si è occupato molto di logica e di matematica ed ha sviluppato una sua teoria matematica abbastanza particolare. Pensando che la scienza dell’inconscio avesse bisogno di strumenti soprattutto geometrici, ha scelto soprattutto una branca delle matematiche che si chiama topologia.
La topologia studia soprattutto i rapporti fra spazi, la struttura interna degli spazi. Se consideriamo l’inconscio come uno spazio – che non possiamo certo definire mentale, ma uno spazio circoscritto dal linguaggio – lo possiamo allora descrivere in modo geometrico. Lacan pensa che sia possibile matematizzare l’inconscio, e collegare tra loro matematicamente i registri del reale, dell’immaginario e del simbolico.
Vigano, Carlo : La psicoanalisi applicata http://www.wapol.org
Nella *Proposition du 9 octobre 1967* (12) Lacan sintetizza questa nuova topologia dell’applicazione della psicoanalisi, utilizzando la struttura del piano proiettivo. La premessa è quella per cui la critica cui la scuola sottopone l’esperienza della psicoanalisi, la sua elaborazione e il suo cumularsi, devono uscire dalla chiusura dell’esperienza stessa. Questo è esigito dalla *natura dell’après-coup nella significanza*.
…In conformità con la topologia del piano proiettivo, è all’orizzonte stesso della psicoanalisi in estensione, che si annoda il cerchio interno che noi tracciamo come beanza della psicoanalisi in intensione.
Accenno soltanto ai tre punti di fuga che indica Lacan per descrivere questo orizzonte della psicoanalisi in estensione (13): nel simbolico il mito edipico, senza di cui la psicoanalisi in estensione diverrebbe un delirio. Nella nostra clinica, quella di oggi, dell’epoca in cui l’Altro tende a vacillare, sappiamo quanto sia importante, ad esempio, vegliare sul modo di riferirsi alla famiglia, perchè non sia sociologico, ma strutturale. Nell’immaginario: quale è l’unità che esiste oggi in una società di psicoanalisi e, per estensione, aggiungerei, in una istituzione sociale? Infine nel reale: la mondializzazione, sotto la spinta universalista della scienza, porta ad un *estendersi sempre più violento dei processi di segregazione*.